giovedì 31 dicembre 2009

KIRBY: CANVAS CURSE


Piattaforma: Nintendo DS
Data di pubblicazione: 2005
Sviluppo: HAL Laboratory
Produzione: Nintendo

Il seguito spirituale di Yoshi Touch e, con lui, uno dei pochi "veri" titoli per DS. Ovvero, un titolo che dal nulla sostituisce freccie direzionali e pulsantiera con il pennino, rimanendo su un genere tradizionale: il platform.
Questo quando ancora il DS era dato per spacciato commercialmente e poteva accogliere nella sua softeca qualsiasi tipo di esperimento imperneato sull'originalità e sul controllo alternativo, due punti chiave che la Nintendo sembrava perseguire. Una linea radicale molto ardita, che avrebbe potuto rivelarsi suicida.
E infatti non ci mise molto Nintendo a sostituire i due punti chiave con la filosofia casual che avrebbe portato, di li a poco, alla nascita dei prolifici e poco videoludici filoni di sicuro impatto commerciale, come Nintendogs, Brain Training e Giulia passione.
Ma torniamo al gioco: si prende il controllo di Kirby (indirettamente, in quanto Kirby, nel suo perenne incedere, segue le striscie arcobaleno che il giocatore segna sullo sfondo) e, attraversando una sfilata di pittorici paesaggi dal sapore onirico, sfrutteremo le sue storiche abilità camaleontiche (assimilare sagome e poteri offensivi dei nemici dopo averli sconfitti) per risolvere puzzle e scovare medaglie, fino a raggiungere i boss di fine mondo.
In considerazione della portata sperimentale il titolo risulta precoce e un pò acerbo, presentando qualche giustificabile disfunzione nel sistema di controllo (la degenerazione si palesa in acqua, qui Kirby diventa una palla anarchica che si fa beffa delle nostre indicazioni).
L'avventura finisce molto presto, ma basta per dimostrarsi un gioco colorato, fresco, divertente e immediato. Valorizzato esponenzialmente dal seminale sistema di controllo che, pur con le succitate lacune, lo pone ad ergersi un titolo imprescindibile del genere.
Peccato sia già caduto nel dimenticatoio.

VOTO: 8

giovedì 24 dicembre 2009

MAX PAYNE


Piattaforma: X-Box
Data di pubblicazione: 2001
Sviluppo: Rockstar Vienna
Produzione: Rockstar Games

Non ho mai digerito il protagonista, e la trama realistica dalle tinte noir celebrata per potenza narrativa e introspezione psicologica la trovo tutt'altro che entusiasmante e credibile. Insomma, il background è insipido (forse troppo ambizioso per le reali capacità degli scrittori).
A ciò si aggiunge una grafica che, vista oggi, si rivela bruttina e che sfoggia ambientazioni che non brillano di certo per originalità strutturale e creativa. Il gameplay stupisce di primo acchito ma, proseguendo l'esperienza, si fa sempre più monotono (sensazione spiacevole che si trascina soprattutto a causa dell'insistente necessità del quick save).
Complimenti per il bullet-time...ma per il resto un gioco poco più che mediocre, del quale vennero inspiegabilmente sopravvalutati dalla critica gli aspetti più opinabili.

VOTO: 6

NEW SUPER MARIO BROS.


Piattaforma: Nintendo DS
Data di pubblicazione: 2006
Sviluppo: Nintendo EAD
Produzione: Nintendo

Concepito come una rielaborazione in chiave moderna di Super Mario Bros. Una scelta che rende il gameplay monco di tutti i passi avanti apportati da capolavori consanguinei del genere, come Super Mario World. Il un comparto grafico sfrutta appieno le potenzialità del DS (anche se stilisticamente risente il passaggio al poligono, che fa apparire tutto più artificioso). Inutile ribadire come il titolo presenti una valanga di citazioni che, secondo Nintendo, dovrebbero giustificare la carenza di novità (a mio avviso non è questa la linea da seguire per l'evoluzione di un genere...è innegabile che la Nintendo si stia riposando sugli allori da quando ha iniziato a far cassa con DS e Wii). Concludere il gioco si è rivelata un'impresa piuttosto semplice rispetto a titoli affini, tanto da lasciare un pò amareggiati e insoddisfatti chi trova in Mario la sintesi perfetta del gioco instintivo e profondo al contempo. Non mancano comunque un paio novità e qualche sorpresa (fra tutte, Mario che riempie lo schermo facendo il verso a Godzilla...un'esperienza catartica), ma non bastano per influenzare il mio giudizio. Una nota anche sui minigiochi: un insulto al gioco e al giocatore...una trovata a dir poco pessima.
Insomma, un platform scorrevole e piacevole...ma schiacciato dalla ineccepibile qualità e identità dei capisaldi precedenti. Se, però, non conoscete (e non avete intenzione di conoscere) i suddetti capisaldi, accomodatevi pure!

VOTO: 7,5

ADVANCE WARS


Piattaforma: Game Boy Advance
Data di pubblicazione: 2001
Sviluppo: Intelligent Systems
Produzione: Nintendo

Il primo titolo di spessore per GBA, che fino a quel momento si limitava generalmente a riedire vecchie glorie 16-bit. A livello visivo regna la sobrietà che contraddistingue i capolavori, quelli che non hanno bisogno di orpelli grafici per dimostrare il loro valore. Una mappa in cui muovere i propri mezzi per abbattere l'avversario che persegue il nostro stesso obiettivo, tutto qui. Ma come da tradizione giapponese, anche la guerra è un gioco: niente violenza, niente sangue, niente realismo, niente retoriche militariste e patriottiche. La fantasia prima di tutto (non ci sono legami con le nostre nazioni).
Il tratto stilistico dei nostri protagonisti (ognuno dei quali dispone di un asso nella manica, "virtù" nel gioco), che nascono sotto il segno dei "pochi ma buoni", è adorabile. Tutta la campagna è sorretta da un equilibrio invidiabile e insuperato grazie anche alla progressione delle missioni che manifestano sempre nuovi elementi, situazioni e condizioni di battaglia (l'impennata strategica dovuta alla presenza della nebbia però domina su tutte le altre varianti). Il lato debole è da ricondursi alle caratteristiche del genere stesso a cui il gioco appartiene, ovvero: le prime fasi troppo lente e semplici contrapposte alle fasi avanzate caratterizzate da missioni lunghe e spossanti (in quelle pullulanti di fabbriche si sfiorano i 40-45 giorni), di fronte le quali un giocatore poco esperto può arrendersi, anche per mancanza di stimolo (la scintilla che faccia sopportare il lungo rodaggio delle prime mosse...superato questo ostacolo si perde la cognizione del tempo, ormai conquistati e trascinati dalle meccaniche imperfezionabili del gioco).

VOTO: 9

mercoledì 23 dicembre 2009

Si comincia!

Ho sempre trovato che le recensioni (soprattutto in ambito videoludico) siano un pò troppo impersonali e canoniche. Sempre ancorate ad un archetipo formale che lascia poco spazio a delle riflessioni personali immediate. Forse perchè vincolati a dilungarsi sull'introduzione, sulla descrizione analitica del gameplay, su aspetti del gioco poco rilevanti dei quali si potrebbe e vorrebbe soprassedere ma che il copione impone.
Nasce così questo blog. Non per pubblicare recensioni (non sarei in grado di scriverle). Per quelle esistono già siti specializzati, alcuni sorretti da passione e competenza non indifferenti, come nel caso di Retrogamer e RetrogamingHistory...per citare quelli per me più influenti da buon retrogiocatore. Ma per pubblicare commenti laconici e pragmatici che, pur lasciando spazio a qualche divagazione, offrano al lettore, occasionale e non, una sintesi che vada diretta al sodo, che evidenzi istantaneamente i lati deboli e, poi, i punti di forza di un gioco.
Emergeranno prioritariamente i miei gusti, non nasconderò i miei pregiudizi e le mie idiosincrasie, anzi. In tre parole, sarò fazioso, radicale e superficiale.
Se lo stimolo a leggere una recensione latita perchè sentite il bisogno di un giudizio sbrigativo ma concreto e leggero, chiaro e convinto...date un'occhiata al mio blog. E, mi raccomando, dite la vostra.