
Piattaforma: Nintendo DS
Data di pubblicazione: 2005
Sviluppo: Nintendo EAD
Produzione: Nintendo
Mario Kart è, da sempre, sinonimo di gusci da scagliare, bucce di banana da seminare, stelle di invulnerabilità e fulmini: in poche parole un gioco di corse surreale dove regna la scorrettezza. Fantastico. Ma pochi ricordano quanto poco influiva l'oggettistica (se un giocatore non era in grado di tenere bene la strada e di dominare le curve, allora nemmeno il fulmine poteva ribaltare le sorti) nel primo Mario Kart, tanto che la critica lo fa confluire come un punto di partenza che troverà il suo punto di arrivo in Mario Kart DS. La verità è che Super Mario Kart è quasi un titolo a se stante e tutti i seguiti nati durante l'attuale e la scorsa generazione di console sono figli(astri) di Mario Kart 64 (escluso il Super Circuit, un incrocio bilanciatissimo tra i due capostipiti SNES e N64). Fine premessa.
Mettiamo da subito in luce un aspetto: Mario Kart DS (lo stesso vale per Double Dash) non evolve nemmeno Mario Kart 64. Ravvisato lo scarso successo del doppio pilota lo toglie ed eredita, sempre dall'episodio GameCube, il power-slide (una serie di destra-sinistra/interno-esterno da effettuare in derapata per caricare il boost, un mini-tubro). Ma nessuno sembra accorgersi che è un pretesto che non regge e che va a modificare un gameplay che non ne aveva bisogno perchè già perfetto e equilibrato nella sua semplicità. Equilibri deteriorati anche grazie ad un cast di piloti fin troppo nutrito (12 contro i classici 8) che dispone di ben 36, diversificati quanto inutili, Kart (della serie riempi il buco di qualità con la quantità, con il paradosso di allargarlo ulteriormente). A ciò si aggiunge un senso di sfida bassissimo, anche a 150cc, che la CPU tenta di alzare con i metodi più disonesti (guscio blu in primis, considerata la nostra costante prensenza in prima posizione) per favorire il più possibile dei ribaltamenti (oramai diventati il sale della serie). Ma non basta! Il gioco sarebbe ancora troppo spoglio. Ecco in aiuto una modalità missioni che stanca già a metà (grazie ad un curva di difficoltà sballatissima) e che insiste fino alla nausea con lo sneaking (il prodotto tra power-slide e boost) e sedici piste di vecchia data (demenziali, nel contesto, quelle SNES).
Ma non disperiamo: il comparto tecnico è ottimo e spreme il DS a dovere in una sfilata di piste all'altezza degli episodi precedenti (il flipper di Waluigi, la pista tic tac e la fortezza volante su tutte) anche se (purtroppo) meno diaboliche nel track design rispetto al passato.
In un single player quasi svuotato della sua antica essenza viene, fortunatamente, a far da contrappeso un multiplayer locale ancora divertentissimo. Ed è qui che Mario Kart torna ad essere se stesso.
VOTO: 7,5