venerdì 29 gennaio 2010

MANIAC MANSION


Piattaforma: PC DOS
Data di pubblicazione: 1988
Sviluppo: Lucasfilm Games
Produzione: Lucasfilm Games

Sono sempre stato dell'opinione che il videogioco, a differenza del cinema, per raggiungere il suo obiettivo primario (il divertimento) necessiti un incipit essenziale e elementare.
E Maniac Mansion ne è un esempio lampante, presentando i classici (e talvolta abusati) clichè della villa maledetta e della donzella da salvare dalle grinfie di un malvagio o un pazzo (o entrambi). Ma quando questi scontati elementi sono adoperati con gusto, competenza, equilibrio e una buona dose di comicità demenziale (intesa come base e chiave fondamentale del gameplay e non come superflua patina narrativa) il risultato è ineccepibile.
Il seminale e comodissimo sistema di controllo sublimato dal motore grafico (SCUMM), qui sperimentato per la prima volta (!), ci farà da mezzo per illuminare tutti quei punti oscuri, quelle stanze nascoste di una magione che si estenderà gradualmente e proporzionalmente ai contorsionismi della nostra mente intenta a ragionare con la testa degli autori. Dando vita ad un'esperienza scoraggiante nei momenti peggiori (a ognuno il proprio), ma irresistibile e appagante nei momenti di folle lucidità o lucida follia.
Ma non è finita perchè questo titolo presenta anche un paio di punti controversi, dai quali gran parte delle avventure grafiche è esente, da giudicare: l'obbligo di scegliere due compagni, su un cast di sei, in aiuto del protagonista (un solo gruppetto è predisposto a concludere l'avventura e liberare la ragazza) e il Game Over (il geniale finale precoce e i luoghi di stazionamento irrimediabile e definitivo). Entrambe soluzioni perfide che sparano in alto il livello di difficoltà e, ora, la decisione soggettiva di considerare ciò deleterio o benefico. Personalmente propendo per la seconda ipotesi, perchè ritengo che queste idee rendano la pietra miliare in questione ancor più originale, unica e alternativa di come sarebbe oggi priva delle suddette.

VOTO: 9

8 commenti:

  1. Amico mio, qua miri proprio al cuore!
    Provai Maniac Mansion, ahimè, soltanto un pò tardi nel tempo, in occasione della sua "riedizione" come bonus in Day of The Tentacle.
    Lo trovai parecchio frustrantello e lo lasciai perdere, ma da un pò rimugino sul cominciarlo seriamente. Vedremo!!!
    Grande post!

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  2. io l'ho conosciuto sul'amiga quando avevo 5 anni o una cosa del genere!! cmq a me faceva anche un po paura eh... cmq è un cult degli anni 80 confermo il voto 9!

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  3. Manic Mansion è un apoteosi di godimento, uno dei titoli che più mi fanno pensare a quanto può essere meraviglioso un videogioco. Assieme a pochi altri (mi vengono in mente Monkey Island, Zak McCracken, Okami, Final Fantasy VI, DJ and Larry Bird go one on one, Chronotrigger, Super Mario Bros, Zelda Ocarina of Time, Zelda a link to the past, Super Mario 64, Kick Off 2) fa parte dei miei "gioielli della corona" del passato. La bellezza della trama, l'atmosfera surreale ispirata ai film dell'orrore a basso costo degli anni '50 e '60, la rivoluzione dell'interfaccia erano un miracolo che ancora oggi accende la luce dell'emozione nei miei ricordi.
    E quando penso all'offerta spesso ridicola e ripetitiva del mercato odierno, alle infinite serie di sparatutto senza senso (buoni per adolescenze inquiete e poco più), alle superproduzioni targate Square-Enix piene di grafica e povere di cuore, non mi stupisce il desiderio di retrogaming ed il successo di modelli di gioco più semplici e creativi come quelli che si stanno imponendo su piattaforme alternative come il Wii, il DS, l'I-phone (a volte al limite del non gioco e a volte anche criticabili); l'eccessivo peso della maniera spinge il pubblico alla ricerca della semplicità e delle radici.
    Il mondo che vorrei è pieno di fiori come Manic Mansion, quello reale per lo più si consuma nella mediocrità di sequel fotocopia; per fortuna ogni tanto Mario arriva a salvarmi dalla noia con qualche spruzzata di stile retrò...

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  4. @ Hell: grazie! io invece sto meditando di giocare al sequel, Day of Tentacle. com'è?
    cmq frustrante è frustrante Maniac Mansion...la prima volta l'ho accantonato anch'io. Ho dovuto riprenderlo a distanza di mesi per finirlo.

    @ Astro: bellissimo pensiero, da incorniciare! permettimi, però, di dirti che mentre un tempo questa filosofia del gioco semplice, diretto, creativo, radicale era fisiologica oggi mi pare più un pretesto per il guadagno facile e per il basso investimento. Gli sviluppatori hanno tra le mani sistemi dalle notevoli potenzialità e sfornano titoli poveri (più che semplici) spacciati come inni al retrogaming (certo con le dovute eccezioni). Come avrai intuito mi riferisco ad alcune produzioni Wii e DS. Tra le quali spicca anche Mario, protagonista di titoli fin troppo opportunisti (anche se, per carità, sempre divertenti e basati su un gamplay solidissimo). Insomma, perchè giocare ad un titolo odierno nato per ritornare alla origini se posso giocare direttamente alle origini? Quindi si alle idee semplici e creative, ma che siano novità e non repliche di antiche novità.

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  5. @ Van Der Boy: per me l'apoteosi della semplificazione e della fruibilità oggi è soprattutto nell'i-phone. A fronte di spese che vanno dagli 0,79€ ai 2,39€ (ed in qualche caso qualcosa di più) si può trovare una serie di titoli stupefacenti, da Rolando a Zenonia, dalla riedizione di Beneath a Steel Sky a Broken sword, da Zen bound a Beyeweled 2, da Myst ad altre decine di esempi, fruibili, semplici, economici, a volte molto creativi, una serie di titoli che affondano le radici nel passato e rielaborano concetti, rinnovano, esaltano. Ho scoperto un nuovo mondo. Poi qualche buona dose di DS e Wii non mi dispiace, anche di quel Mario controverso che pesca a piene mani nel passato e si pone ai limiti tra il genio ed il plagio.

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  6. hmm... Non sò, gli ho sempre preferito il mitico Zak Mc Kracken, però devo ammettere che senza di lui non avremmo mai avuto lo Scumm, quindi un minimo di riconoscenza glie la dobbiamo. Anche se, onestamente, ho sempre trovato i suoi puzzle poco logici, direi un bel sette e mezzo dai... :-)

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  7. @Van Der Boy: Day of the Tentacle è un'ottima avventura grafica, forse più vicina a Sam & Max che a Maniac Mansion come stile di gioco.
    Infatti risulta più "lineare", anche se la presenza di tre personaggi in tre linee temporali differenti rende il gioco mooolto più interessante, grazie agli enigmi che si diramano in tre epoche.

    Apprezzabilissima la scelta di mantenere il parlato originale, traducendo solo i sottotitoli, vista la quantità e qualità di battute che sarebbero state difficilissime da caratterizzare e rendere in italiano. Questo gioco va fatto in lingua originale! Consigliatissimo!

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  8. Temo proprio che prima o poi lo giocherò. Sulla carta l'idea delle linee temporali sembra fantastica. Staremo a vedere...

    @ Bert: sulla scarsa logicità degli enigmi del gioco l'apprezzamento è diviso. Per alcuni, me compreso, è il suo maggior punto di forza.

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